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giovedì 3 giugno 2010

Roma all'attacco partendo dalla difesa


'La famo forte'. Il virgolettato appartiene a Daniele Pradè, direttore sportivo della Roma, una confidenza tra amici che risale ai primi giorni di maggio. Per rendere il buon proposito una realtà, dovrà trattenere nella Capitale Nicholas Burdisso. Proprio l'argentino prelevato in fretta e furia 24 ore prima del match d'esordio del campionato scorso a Genova e sbattuto in campo senza aver mai effettuato un allenamento con i compagni. La classica 'toppa', almeno così sembrava. Perchè la Roma, l'indomani, prende tre gol, ma scopre un nuovo modo d'intendere le partite di calcio. Un leader. Proprio quello che è sempre mancato, un bandito. Un uomo che non ha paura di rimproverare i compagni, di guidarli e di allungare la gamba al momento giusto. Insomma un argentino all'interno di una colonia di brasiliani: soltanto in apparenza una nota stonata, perchè l'arrivo di Burdisso ha fatto comprendere ai dirigenti della società giallorossa cosa era mancato fino ad allora. Il coraggio. La tigna. Da oggi sarà tutto diverso. Anzi, no. Perchè Burdisso non è della Roma, ma dell'Inter. Per 'farla forte' tuttavia occorre la sua presenza. Il prestito scade il prossimo 30 giugno.

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